Roma: 6 Musei rischiano la chiusura. E se il problema fosse il modello gestionale?

E’ di questi giorni la notizia della chiusura di alcuni piccoli musei di Roma (che pare avverrà a partire dall’1 settembre). Scrive La Repubblica che sono i pochi visitatori degli ultimi due anni (8mila) ad aver decretato la chiusura del Museo delle Mura Aureliane. Sorte analoga per la Villa di Massenzio sull’Appia Antica che potrà svelare le sue antiche vestigia solo di sabato e domenica. Si tratta – dice il giornale – di musei che hanno pagato lo scotto di essere visitati da meno di 20mila visitatori l’anno. La chiusura tout court è decretata per il Museo delle Mura, che diventa visitabile solo su prenotazione, e Villa di Massenzio, anch’essa su prenotazione ma con la chance di aprire solo nel weekend (sabato e domenica dalle 10 alle 16). A rischio anche il Museo Bilotti e il Canonica a Villa Borghese, insieme al Museo Barracco. Ovviamente le decisioni sono spiegate anche con l’esigenza di contenere i costi per i tagli agli stanziamenti nel contratto di servizi. Naturalmente c’è chi protesta e denuncia che a fronte di questa razionalizzazione non c’è una politica di rilancio. Infatti il problema è proprio questo. Nessuno sembra chiedersi come mai, a Roma, ci siano dei musei così straordinari che non riescono neppure ad avere un numero di visitatori come quello di gran parte dei piccoli musei etnografici del nostro Paese? Immagino con un numero di dipendenti di gran lunga superiore. Sottolineo: tutto questo avviene a Roma, una delle capitali mondiali del turismo culturale! Come mai? Possibile che non si cerchi la soluzione nel modello organizzativo e gestionale di quei musei? Perchè, per me, è evidente che il problema, il “tappo”, è quello. Mi sembra altrettanto evidente che per quei musei occorre cambiare musica: ci vorrebbe un modello che non ripercorra – in piccolo – quello dei musei Vaticani – ma che esalti le differenze e le specificità del piccolo museo, rispetto ai grandi. Insomma le tesi che il Blog http://piccolimusei.blogspot.it/ si ostina a testimoniare.

Dopo aver pubblicato questo post ho ricevuto qualche commento e a mia volta ho così commentato la notizia In effetti, come ho scritto a Ile Muttley Atzori penso che il “caso Roma” non sia affatto da sottovalutare. Le idee di Saimy Rodriguez sono buone, ma il problema è più ampio e attiene alla necessità di un diverso modo di gestire i musei, meno dispendioso e più adatto alle piccole dimensioni. Assieme ad un gruppo di musei ho fondato una Associazione no profit (APM), proprio per questo. Non vorrei continuare ad assistere in silenzio alla chiusura di tanti piccoli musei, senza tentare strade nuove.

Ma … la storia continua, ed ecco la seconda puntata:

http://piccolimusei.blogspot.it/2012/08/piccoli-musei-di-roma-un-passo-avanti.html

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