PNRR: Borghi e Alberghi Diffusi
I borghi possono diventare anche alberghi diffusi. Questo è uno degli obiettivi del PNRR, per cui sono stati stanziati fondi rilevanti (parliamo di circa un miliardo di euro). Cosa ne pensa? A quali risultati è pensabile giungere entro la deadline prefissata?
- Personalmente sono molto contento del fatto che il Ministero della Cultura – purtroppo non anche quello del turismo – abbia riservato ai borghi un bando di finanziamento specifico. Anche in questo caso la cifra messa a disposizione non è enorme, considerato il numero dei borghi italiani, ma è la prima volta che questo avviene. Ed è anche la prima volta che si finanziano gli Alberghi Diffusi con una misura a carattere nazionale. Il mio auspicio è che risultino finanziati progetti di veri Alberghi Diffusi, cioè imprese alberghiere sostenibili, che creino occupazione e reddito, in grado di operare tutto l’anno grazie alla loro capacità di saper offrire una proposta autentica assieme allo stile di vita borghigiano, qualcosa cioè che è indipendente dalla stagione. Se così sarà, molti borghi avranno uno strumento in più per frenare lo spopolamento e anche attirare nuovi residenti. E se sarà così, nei prossimi quattro o cinque anni, si potrebbero aggiungere ai 250 Alberghi Diffusi che esistono oggi, almeno un altro centinaio di imprese, e l’Italia si confermerebbe il punto di riferimento mondiale dell’ospitalità orizzontale, rigenerativa e sostenibile.
(Intervista a Giancarlo Dall’Ara, Orizzonti Eni, aprile ’22)