Parliamo di accoglienza

Vi propongo un articolo di Ile Atzori: “Per quanto riguarda l’Assise dell’ospitalità, Pasquale Stroia racconta la sua esperienza su Costruire Turismo, evidenziando sia i punti cardine della relazione di Giancarlo Dall’Ara, sia quanto lui stesso abbia espresso nella propria. Vi riporto un breve stralcio del post: “L’accoglienza, piuttosto, deve essere condivisa con un territorio, per questo, è necessario un “progetto di accoglienza” che riconosca, tra l’altro, il ruolo centrale di uno IAT quale regista dell’animazione sul territorio e diventi partner ideale degli operatori turistici.
Perché l’accoglienza torni ad essere un fattore di differenziazione del nostro Paese, questa dev’essere insegnata fin dalle scuole elementari. (…) Nel mio intervento ho messo in luce quelli che a mio avviso sono le funzioni che il personale addetto in uno IAT debba integrare nel proprio lavoro ordinario. Attività che iniziano e si concludono on-line, rispettivamente da quando un turista formula l’idea di fare una vacanza a quando questo ritorna nella sua residenza abituale. L’informazione e l’accoglienza al turista inizia ben prima che questo si rechi nella destinazione, quindi, ho sottolineato quanto il lavoro on-line non debba esser considerato un lavoro aggiuntivo, ma l’evoluzione delle attività normalmente svolte da uno IAT. A titolo d’esempio, non avere un sito e/o una pagina facebook, equivale a non avere una linea telefonica in ufficio” [clicka qui per leggere tutto l'articolo]
Dal canto suo, Giancarlo Dall’Ara presenta, su Accoglienza Turistica, un breve consuntivo su quanto emerso dall’Assise: “Il secondo giorno i tavoli di lavoro sono stati molto ricchi. Quello che ho seguito direttamente (IAT 2.0) ha visto due casi molto diversi, il primo presentato dall’ottimo Pasquale Stroia, di Costruire Turismo (se non lo conoscete sentirete parlare di lui), che ha riguardato il borgo di Tavarnelle, e il secondo ha riguardato l’esperienza di Spazio Umbria, un progetto molto ampio della Regione Umbria che ha già dato risultati eccellenti e che riguarda una pluralità di azioni e di strumenti, in Italia e all’estero, online e offline, compreso uno IAT temporaneo. Un progetto condiviso, e costato poco. Sento sempre parlare di Toscana, ma, grazie a GiovanniTarpani (prendete nota di questo nome), ho scoperto che l’Umbria su questo campo ha qualcosa da insegnare. Anzi ha molto da insegnare.
Quanto a me, ho sostenuto che l’accoglienza (e non certo la promozione) è la cosa che sappiamo fare meglio. Ho messo in guardia però da un approccio spontaneistico elencandone i limiti, e anche da un approccio solo professionale e standard. Ho cercato di spiegare come l’accoglienza possa essere fatta e gestita, e trasformata in vantaggio ulteriore. Credo di aver dato la giusta importanza al web 2.0 e alla rivoluzione che ne è seguita, offrendo qualche spunto agli IAT e stimolando quanti non lo hanno ancora fatto ad attrezzarsi di conseguenza.” [clicka qui per leggere tutto l'articolo]
Da questa esperienza, nasce anche una nuova proposta, quella dell’Accademia dell’Accoglienza, il primo corso riservato agli addetti all’accoglienza ed all’ospitalità, che partirà il 7 marzo 2013, nei locali del Palazzo dei Congressi di Rimini: “perché il nostro sistema di accoglienza resti in sintonia con una realtà in continuo cambiamento, senza perdere i tratti vocazionali che l’hanno resa per tanti aspetti unica, abbiamo delineato un percorso fatto di incontri, iniziative pubbliche e progetti di formazione.”
tratto da TURISMO E ACCOGLIENZA, PROTAGONISTI DI OTTOBRE 2012 di Ile Atzori

testo integrale qui: http://virtualwunderkammer.wordpress.com/2012/10/24/turismo-e-accoglienza-protagonisti-di-ottobre-2012/

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