L’organizzazione del turismo nella repubblica federale di Germania
L’Organizzazione del Turismo nella Repubblica Federale di Germania
Tesi di Claudia Fraboni
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” a.a. 2004/2005
Studiare l’organizzazione turistica della Repubblica federale di Germania ha un’importante valenza sotto diversi aspetti. Innanzitutto la Germania è una delle più importanti nazioni di provenienza di turisti nel mondo e sebbene il trend sia in calo, i cittadini tedeschi alimentano ancora oggi le maggiori entrate per turismo nel nostro paese. Alla luce delle esperienze italiane in materia di organizzazione pubblica di un settore tanto complesso quanto vasto, quale é il turismo, è interessante osservare in che modo il paese a noi più vicino turisticamente abbia trattato le problematiche tipiche del settore. Soprattutto, è significativo indagare in che modo una repubblica a struttura federata come la Germania, abbia affrontato la divisione di competenze tra i vari livelli (nazionale, statale e comunale) all’interno di un territorio tanto vasto e tanto diverso. Scoprire perché, come e quanto viaggiano i tedeschi è, infine, oltre che un’indagine conoscitiva, un modo per riflettere sul turismo italiano.
Come avviene in Italia a seguito della modifica del titolo V parte II della Costituzione ad opera della L. Cost. 3/2001, così anche nella Legge Fondamentale della Repubblica federale di Germania il turismo non compare né come materia oggetto di competenza esclusiva della Federazione, né tra quelle di competenza concorrente. Pertanto, poiché l’art. 30 della Grundgesetz prevede che “l‘esercizio delle competenze statali spetta ai Länder, salvo che la Legge Fondamentale non disponga altrimenti, salvo quindi, che la materia non ricada nelle competenze della Federazione, per esclusione, sono i Länder, al pari delle regioni italiane, a disporre delle competenze essenziali in materia di turismo. Lo stato centrale tedesco, però, senza possedere una competenza autentica in questo campo è comunque molto attivo in questioni riguardanti il turismo. Poiché alla Federazione è assegnato dall’art. 91a della Grundgesetz il compito di creare le condizioni per lo sviluppo economico unitario del paese, in considerazione dell’ incidenza del turismo sullo sviluppo economico (incide per circa l’11% sul PIL del paese e dà lavoro a circa 4 milioni di persone), questo viene fatto rientrare tra le attività di cui la Federazione deve poter disporre al fine di esercitare al meglio le proprie funzioni di miglioramento della struttura economica e sociale. D’altra parte, l’accaparramento di fatto delle competenze in materia di turismo da parte della Federazione non ha finora condotto ad opposizioni da parte dei Länder. Soprattutto perché l’intervento del Bund consiste nella partecipazione finanziaria, in una forma o nell’altra.
All’interno dello stato centrale responsabile per il settore turismo è il Ministero per l’Economia e il Lavoro (BMWA Bundesministerium für Wirtschaft und Arbeit) in particolare la sezione Tourismuspolitik. Per le attività di promozione estera e interna delle località turistiche tedesche si avvale in misura significativa della Deutsche Zentrale für Tourismus un ente finanziato per l’85% con mezzi della Federazione e corrispondente al nostro ENIT. All’interno del Parlamento tedesco la competenza per le questioni concernenti il turismo spetta invece alla commissione permanente Ausschuß für Tourismus una delle poche ad occuparsi di una sola materia.
Grande importanza rivestono sulla scena politica del turismo, le organizzazioni al vertice che rappresentano il settore privato. In Germania nel settore dei viaggi come in quello della ricettività, il trend dominante è quello della concentrazione ed industrializzazione delle imprese. Catene alberghiere, franchising, grandi gruppi e industrie provenienti o meno dal settore turistico detengono la maggior quota del mercato. Sono numerosissime le associazioni di categoria che popolano il settore a livello federale e soprattutto statale, cui fanno capo organizzazioni al vertice a composizione mista o privata che rappresentano gli interessi dell’industria del turismo presso le istituzioni pubbliche statali, federali e dell’Unione Europea e che hanno un grande peso politico. In base al principio di sussidiarietà la Federazione non interviene se non dove non funziona l’autoregolazione degli interessati e in alcuni casi addirittura promuove l’organizzazione autonoma di gruppi di interesse, come nel caso della Bundesverband der Deutschen Tourismuswirtschaft che in quanto associazione di coordinamento delle organizzazioni economiche del turismo affronta la frammentazione delle rappresentanze di interessi nel settore che a livello statale e comunale crea invece caos di attori e sovrapposizione di sfere d’interesse. A livello federale, all’interno del Ministero dell’Economia è addirittura istituito un comitato “Beirat für Fragen des Tourismus” per il coordinamento degli interessi pubblici e privati in materia di turismo, formato da rappresentanti al vertice delle imprese e delle associazioni nel settore del turismo e dei trasporti, da delegati dei comuni, dei sindacati e dei media. La sezione, che svolge funzioni di supporto e consulenza per il Ministero, si prefigge di fornire una visione generale ed un indirizzo omogeneo all’interno del governo. Presso i Länder tale comitato è invece assente. La concertazione tra stato centrale e Länder è garantita però, dalla commissione Bund-Länder-Ausschuß Tourismus. Questa è la sede in cui avviene lo scambio di informazioni e l’armonizzazione delle attività e dei progetti dei 16 Länder per confluire in una politica omogenea a livello centrale. Meno marcata è invece, la collaborazione tra la commissione turismo del Parlamento “Ausschuß für Tourismus” e le relative commissioni dei parlamenti statali. Qui esistono soltanto relazioni puramente informali.
In Italia con la nuova legge n. 135 del 2001 di riforma della legislazione nazionale del turismo ci si avvicina, almeno nelle intenzioni del legislatore, alla Tourismpolitik tedesca. Per la prima volta infatti in ambito turistico viene affermato il principio di sussidiarietà ovvero la volontà di rendere stabile e funzionale la collaborazione tra pubblico e privato con l’istituzione dei sistemi turistici locali. Per la prima volta si delinea nella legge un approccio più economico del turismo che va oltre gli aspetti culturali e sociali. La legge afferma infatti “il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese nel contesto internazionale e dell’Unione europea”. La legge dimostra senz’altro un allargamento dell’accezione impresa turistica e una volontà di imprenditorialità nel settore. L’art. 7 della legge n. 135, infatti, prevede l’estensione alle imprese turistiche delle agevolazioni, sovvenzioni ed incentivi previsti per l’industria. Tuttavia mentre nel nostro paese si tratta soltanto di una formulazione legislativa che nella pratica è stata ad oggi recepita soltanto da poche regioni (tra cui per prima la regione Marche) e del tutto ignorata da altre, nella Repubblica federale di Germania invece tutto questo è materia consolidata.
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