La stampa estera ci invita a puntare sulle piccole città d’arte, sulla creatività e l’accoglienza
Andrea Lovelock ha scritto un articolo sul quotidiano l’agenzia di viaggi del 5 febbraio 2013, raccogliendo le idee ed i suggerimenti di esponenti della stampa estera, su quanto si dovrebbe fare per promuovere al meglio il nostro Paese. Eccolo in sintesi:
Secondo Josephine McKenna – corrispondente per The Times di Londra, e per la rivista australiana Gourmet Traveler – «l’Italia dovrebbe riconquistarsi un posto di rilievo sui mercati attraverso le sue armi vincenti che sono le grandi e piccole città d’arte e l’enogastronomia, apprezzatissima da tutti i visitatori esteri, e promuovere il concetto di Paese della salute, ovvero benessere. Da qui proposte per itinerari del buon mangiare e buon bere e altre originali idee di viaggio che esaltino le tipicità delle vostre regioni». «Le sfide in Italia sono tante. Certo, innanzitutto c’è l’accessibilità delle mete turistiche: ad esempio, sono andata recentemente, per la prima volta, a Paestum ed è inammissibile che non ci siano mezzi di trasporto adeguati. Così come manca una promozione internazionale per pubblicizzare meglio questo straordinario patrimonio. E ancora, c’è il tema della visibilità: è inimmaginabile che due regioni dello stesso Paese, come accade da voi, facciano promozione come se appartenessero a due nazioni diverse.
Mancano poi strategie per attirare i “repeaters”, che tornerebbero volentieri in Italia anche per una terza volta. Infine dovreste ripartire da cose semplicissime come il sorriso: sono stata in Thailandia pochi mesi fa e non vedo l’ora di tornarvi per ritrovare il sorriso delle persone, il loro calore, la loro simpatia. Tutti valori che potreste avere anche voi, perché in passato era così».
«Oggi i turisti sono molto esigenti, cercano sempre qualcosa in più, quindi i tour operator e le agenzie di viaggi dovrebbero operare con creatività. Se si parte dal presupposto che oggi i viaggiatori vogliono cultura, ma anche cibo, vino, moda e natura, sarebbe bene realizzare prodotti nuovi e innovativi, con pacchetti combinati e originali, altrimenti i turisti andranno altrove».
Carmen del Valdo Blanco, corrispondente spagnola di periodici turistici (Critica, Revistart) riflette: «Al primo posto ci sono i collegamenti – spesso carenti o addirittura inesistenti – per raggiungere molte splendide destinazioni, poi c’è da lavorare molto sull’accoglienza e infine va rilanciata una promozione mirata e possibilmente omogenea con le strategie nazionali», e «Punterei molto sulle piccole città d’arte, che sono dei veri tesori inesplorati e questo favorirebbe senz’altro il fenomeno dei repeaters che per una meta leader come l’Italia sono potenzialmente numerosi».
da un articolo di Andrea Lovelock:
http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=168904&IDCategoria=2436