Il Viaggio Dimensionale
Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia
Corso di Laurea in Economia del Turismo
AA 2004 2005
Il Viaggio Dimensionale
Sintesi della Tesi di Chantal Bellomo
L’ idea del viaggio dimensionale è un’ idea nata dall’ ipotesi di abbattere i limiti di spostamento sia fisico che intellettuale che caratterizzano la società contemporanea.
Il concetto di vacanza troppo facilmente associato al concetto di villaggio turistico, suggerisce un sensibile cambiamento nell’ approccio al viaggio.
Così come il viaggio fu associato, nel corso della storia, alla necessità di “seguire virtude e conoscenza”, così oggi viene sempre più spesso associato alla semplice opportunità di rilassarsi e allontanarsi da casa senza però rinunciarvi, indipendentemente dal luogo in cui ci si reca ed indipendentemente da quello che il luogo di destinazione ha di proprio.
Il villaggio turistico offre l’ opportunità di ritrovare casa nella destinazione di vacanza, di non rinunciare ai sapori del paese di appartenenza e non correre il rischio di non apprezzare le caratteristiche proprie della destinazione perché, semplicemente, esse sono studiate a “misura” del turista: il folklore del posto ci sarà! Ma sarà minuziosamente costruito a dimensione del turista.
Sembra quasi che lo spazio non basti più ad incuriosire, che esso non sia più abbastanza interessante da essere osservato e che tra Cuba e l’ Egitto non ci sia poi tutta questa differenza… Il villaggio è sempre quello.
E’ per questa ragione che si cerca di trovare una dimensione, diversa da quella spaziale, che stimoli la curiosità del turista e che lo spinga ad interagire con la meta in cui si reca.
Il viaggio dimensionale è il viaggio attraverso le pagine di un libro, è il viaggio all’interno di un quadro o attraverso il tempo. La dimensione è la meta del viaggio e il luogo diventa un concetto, un tempo o un racconto da vivere; si cerca, tramite il viaggio dimensionale, di raggiungere il “riposo della mente” immergendosi in un contesto diverso da quello di appartenenza, scoprendo nuovi punti di vista e nuove realtà, in particolare si cerca di offrire al nuovo viaggiatore, la possibilità di vivere un’ esperienza che dia l’ input per una reale evoluzione intellettuale e culturale pur mantenendo l’ originale idea di vacanza.
La “dimensione”, in questo caso, è intesa come forma alternativa della realtà naturalmente concepita attraverso la quale è possibile vivere in prima persona la diversa prospettiva di ciò che ci circonda e, tramite la dimensione, si arriva ad un diverso approccio al viaggio data la non flessibilità del servizio offerto (se nel medioevo la cucina era sostanzialmente agrodolce, non sarà possibile mangiare un piatto di pasta al pomodoro, che non esisteva, o bere coca cola a tavola) questo porta ad una oggettiva difficoltà di adattamento ed ad una genuina sperimentazione del nuovo intorno e, quindi, ad un nuovo approccio nei confronti del viaggio stesso.
Tecnicamente, il viaggio nelle dimensioni non è altro che la creazione di uno scenario descritto da un libro, un film o dalla storia dell’ uomo; durante un viaggio dimensionale si vive un’ altra epoca, un quadro o un libro, sostanzialmente un paradiso artificiale come gli altri ma all’ interno del quale non si prescinde l’ arricchimento culturale e personale. Il turista ritorna viaggiatore perché diventa automaticamente attore protagonista dell’ esito della sua vacanza, egli non può limitarsi a prendere visione dell’ ambiente che ha intorno ma deve esserne necessariamente coinvolto per poter con esso interagire.
Il turista-viaggiatore sceglierà la sua meta in base all’ emozione e all’esperienza che sceglierà di vivere e sperimenterà un nuovo approccio con l’ apprendimento, con la comprensione dell’ “altro” nel tentativo di contribuire alla crescita intellettuale di se stesso, come uomo e come viaggiatore, fondamentale per scavalcare tabù e pregiudizi intellettuali che diminuiscono la capacità di ricezione e la propria elasticità mentale.
Si è ipotizzato un viaggio dimensionale nella Divina Commedia, rivolto ad un target composto da ragazzi in età scolastica; il problema nell’ iniziare un ragazzo ad un’ opera letteraria è il suo livello d’ interesse, la sua capacità di comprendere un mondo complesso, nuovo, quando i suoi interessi sono molto diversi, una difficoltà comunicativa reale, per questo il progetto si pone l’ obiettivo di comunicare tramite emozioni e sensazioni e superare il primo stadio di disinteresse nello studente facendo si che il viaggio intrapreso da Dante nell’ opera diventi parte integrante dell’ esperienza emotiva oltre che intellettuale dello studente.
Se, tramite il gioco e la rappresentazione in chiave adeguata dell’ opera, si riuscisse a trasmettere almeno una parte di quello che il viaggio intrapreso da Dante nell’ Aldilà ha significato per la letteratura italiana, l’ obbiettivo preposto si considera raggiunto.
Se il Viaggio dimensionale portasse il turista contemporaneo a domandarsi che senso ha viaggiare per 1200 km e trovarsi nella stessa realtà di casa sua… l’ obbiettivo si considera raggiunto!
Chantal Bellomo chantal bellomo b_chantalit@yahoo.it