Il Louvre e i Piccoli Musei
«Se posso dire una cosa ovvia, il grande Louvre è uno dei peggiori, forse il peggiore museo della Terra. Non è un museo, ma un’industria, una fortezza, una cittadella, una Bastiglia, un ministero, una Zecca, uno stadio, una stazione, un aeroporto, una reggia, un lager. Non è fatto per accogliere amanti dell’arte, ma per migliaia di motociclisti, ognuno con il suo casco, che attraversano velocissimamente le sale, senza mettere mai il piede a terra. Un buon museo deve essere piccolo, semivuoto, e silenzioso. Non bisogna ammettervi comitive guidate, né scolaresche festose e indifferenti. Forse alcuni ragazzi si lamenteranno, perché a scuola hanno insegnato loro che “l’inquadramento storico-estetico” è più importante del quadro. I ragazzi si ribellino. Frequentino da soli la Galleria Borghese, o il Musée de Cluny o il Musée Guimet, fermando gli sguardi su un tocco di colore o una linea ardimentosa, cercando di capire senza l’aiuto di nessuno. Poi, in biblioteca, troveranno libri che potranno soccorrere i loro occhi entusiasti» [Rep 11/4/2007].
Pietro Citati