Il Giappone guarda all’Italia
In Giappone mancano gli alloggi per i turisti. Per la soluzione si guarda all’Italia
Secondo Kenichi Ohmae – autore di “The Mind of the Strategist” e di tanti altri testi di management – il Giappone se vuole recuperare i “30 anni perduti” a causa delle varie crisi economiche che si sono protratte nel paese, dovrebbe puntare sul turismo.
Il turismo inbound in Giappone, con oltre 30 milioni di presenze internazionali, è già tornato ai livelli pre-Covid.
Ma il Giappone ha tutte le caratteristiche per poter attirare molti più visitatori, così da dare un forte contributo alla ripresa economica.
Per raggiungere questi traguardi però occorrono diverse azioni, e in particolare occorre migliorare i trasporti e aumentare i posti letto.
Per la mancanza di alloggi, secondo Kenichi Ohmae, bisogna guardare al caso italiano.
Nel nostro Paese grazie all’idea dell’albergo diffuso, si utilizzano le case vuote per ospitare i turisti. E le case vuote in Giappone sono milioni.
Questo processo è già cominciato, in alcune realtà si utilizzano le antiche foresterie di Templi buddisti, e in diversi borghi sono stati avviati con successo i primi alberghi diffusi.
Come ha commentato Haruko Ikarashi, che sostiene da tempo il movimento degli Alberghi Diffusi: “I semi seminati stanno crescendo ora”.
Anche di questo parleremo in occasione dell’Albergo Diffuso Open Day in programma a Moricone (Roma) il 17 e 18 marzo.
Grazie ancora a tutto il team degli AD in Estremo Oriente, all’amico Akinori Hasegawa, e grazie anche alla new entry Ayaka Kihara.
GD