I Sistemi turistici locali – il caso della Sicilia

Tesi discussa presso la Facoltà di Architettura di Torino nel febbraio 2001

Relatore Prof. G.Dematteis

1.    PROPOSTE TEORICHE

La fase propositiva ha puntato a proporre dei criteri per la messa in rete di potenziali sistemi turistici locali in Sicilia, individuati sempre nella stessa tesi.

Si è iniziata una prima classificazione degli elementi territoriali utili alla individuazione dei diversi sistemi turistici locali; questi ultimi potrebbero risultare, infatti, dall’intersezione di tre tipi di fattori territoriali:

·        Elementi areali, come le province (per l’intreccio di relazioni che si pongono al loro interno), gli ambiti paesaggistici (che per la Sicilia sono stati appena definiti), i distretti turistici già presenti, gli ambiti culturali omogenei (oltre alle zone paesistiche, potrebbero essere particolari aree con un tipo di attrattiva turistica originale).

·        Elementi di rete, come gli itinerari turistici marcati, la rete potenziale della viabilità, i singoli nodi turistici principali, gli altri nodi strategici (in particolare alcuni snodi stradali o località poco turistiche ma in posizione strategica).

·        Politiche e promozioni locali, come i Patti Territoriali e i Gruppi d’Azione Locale, le Riserve Naturali locali e le altre forme di promozione attuabili in contesti locali o sub-regionali, compresi i finanziamenti da enti regionali, statali o comunitari; comprese anche le manifestazioni consolidate o le manifestazioni di interesse da parte di enti privati (come i progetti dei tour operator).

Si è poi pervenuti alla definizione delle caratteristiche principali desiderabili all’interno del singolo sistema turistico locale, quali:

·   il supporto territoriale con caratteri culturali comuni (ad esempio il paesaggio),

·   la serie di centri nodali del sistema turistico locale (sede di agenzia, località di villeggiatura, nodi di interconnessione verso l’esterno, centri minori da promuovere),

·   la rete di percorsi gerarchizzati (infrastrutture stradali principali, itinerari turistici o panoramici principali, fasci di itinerari secondari),

·   i numerosi caratteri di complementarità eventualmente presenti (varietà orografica, singole aree particolari, varietà nelle dimensioni dei centri, varietà nell’offerta turistica e nella dislocazione degli esercizi ricettivi, forme di organizzazione locale).

La messa in rete regionale dei sistemi turistici locali è il passaggio conclusivo della tesi, con estensione a scala regionale. Si sono pensati 16 ambiti, definendo, per ciascuno, i caratteri di specializzazione, l’identificazione in caratteri culturali omogenei, l’organizzazione spaziale, l’interconnessione ed il tipo di relazioni complementari con i sistemi adiacenti, la motivazione del centro sede del sistema, la localizzazione e tipologia dei nodi di interconnessione verso l’esterno, la localizzazione dei nodi intersistemici.

Molti assi sono stati segnati come direttrici servite da ricettività agrituristica diffusa, cioè dispersa nel territorio e facente riferimento ad una potenziale strada eno-gastronomica.

2.    RISULTATI OTTENUTI

L’approccio sistemico utilizzato e la messa in rete hanno evidenziato, prima di tutto, la mancanza di una strutturazione regionale del settore turistico in Sicilia.

La tesi ha voluto dimostrare l’importanza di una “posizione” corretta di numerose località siciliane entro probabili sistemi turistici locali, evidenziando la necessità di considerare tutto il territorio siciliano a favore di uno sviluppo turistico sostenibile generalizzato, mediante l’individuazione di nodi e assi diversificati potenzialmente capaci di coinvolgere via via ogni lembo di spazio più o meno attrattivo, secondo un’ottica di continuità paesaggistica percepibile attraverso gli innumerevoli itinerari turistici.

Secondo questa tesi si vogliono così evitare, mediante una visione di scenario “dall’ alto”, il rischio dell’identificazione certa e istituzionalizzata di certi possibili sistemi turistici locali, che potrebbero rimanere chiusi in sé stessi, e quello della formazione di zone residuali sempre più deboli ed estromesse dal mercato turistico.

Il valore della complementarità, intesa come elemento di differenza utile ad accentuare un’identità turistica di rango territoriale più esteso, è stato un fattore in grado di permettere il passaggio tra lo spontaneo sorgere di iniziative promozionali strettamente locali (e tra loro diversificate) e la naturale esigenza del fruitore-turista di poter alternare i luoghi della visita a quelli del riposo, o luoghi di visita di differente aspetto.

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