I camping: portineria o punto accoglienza?

In occasione del convegno della Faita sui campeggi, che si è tenuto il 20 a Padova, ad una platea di 200 gestori di campeggi ho provato a spiegare come mai il turismo all’aria aperta che conta numeri formidabili (10 milioni di arrivi, 70 milioni di presenze, 3.5 mld di fatturato…) sia sempre in ombra nei dibattiti e nelle scelte strategiche del turismo italiano.

E come ciò accada nonostante la fase di grande evoluzione e di innovazione che gran parte del settore sta vivendo.

A ben vedere si tratta di una situazione piuttosto strana se si pensa che in molte realtà del nostro Paese i posti letto nei campeggi e nei villaggi sono assai di più di quelli negli alberghi. E se si pensa che il settore dei campeggi sta soffrendo meno della crisi di qualunque altro settore del turismo italiano.

La risposta è semplice: il sistema turistico italiano è albergo-centrico. Tutto continua a ruotare attorno al tema alberghiero. Tutto, naturalmente, per i politici e gli amministratori, non certo per i turisti.

Naturalmente un poco di responsabilità ce l’hanno anche i gestori dei campeggi che in questi decenni non hanno saputo dare una loro visione del tema turismo e dei legami tra le loro realtà e il territorio. Nè hanno sempre saputo veicolare una immagine della loro offerta, al passo coi tempi. Un campeggio oggi non è affatto un succedaneo di un albergo, è decisamente tutta un’altra proposta!

In sintesi, per essere più precisi, i campeggi non hanno messo a punto una cultura specifica dell’open air, una teoria del campeggio e del turismo all’aria aperta, “organica”.

Il problema, come sempre, è in primis culturale.

Non sarà un caso se in certi campeggi, all’ingresso c’è la “Portineria”, termine che rimanda ad una cultura gestionale urbana, da condominio, ben lontana da uno stile gestionale accogliente, da offerta turistica “ospitale”, come suggerisce da sempre questo Blog.

 

Ecco questa è la mia risposta all’amico gestore di un campeggio che mi ha scritto la lettera che vedete.

Devo però riconoscere anche che, con la Presidenza Vianello, la Faita e il mondo dei campeggi italiano, ha fatto passi giganteschi, e molte realtà di campeggi e villaggi (In Veneto, in Emilia Romagna, in Trentino, nel Salento…) sono oggi dei veri laboratori di innovazione.

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