Guide turistiche e accompagnatori. Profili insostituibili, ma con competenze nuove

Riprendo qui il tema delle guide e degli accompagnatori, dopo averne parlato nel mio blog (http://accoglienzaturistica.blogspot.it/).

Tempo fa mi è capitato di leggere un post di Donato Arcaro, guida turistica ed escursionistica della Valle d’Aosta, che rinviava ad un bell’articolo di Daniele Bacca, guida turistica pugliese, dal titolo “La professione delle guide turistiche del Settecento: eleganti Ciceroni ritratti nelle opere d’arte”. Bacca scrive che la guida turistica del passato “rappresentava un compagno di viaggio ed un professionista così importante ed indispensabile da essere più volte ricordato nei “diari di bordo”, nelle epistole e nei reportages, e molto spesso disegnato e dipinto nei ritratti e nelle tradizionali vedute dei viaggiatori committenti”. E fa diversi esempi. L’articolo integrale può essere letto qui http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2012/02/21/21-febbraio-giornata-internazionale-della-guida-turistica/
Venendo ad oggi, la mia tesi è che anche le guide turistiche dovrebbero rimettersi in discussione, rivedere e aggiornare le loro competenze. Esattamente come tutti noi che ci occupiamo di turismo. Oggi, più di ieri, c’è bisogno di maggiori capacità relazionali. Oggi più di ieri è importante per chi viaggia, per i turisti, non solo vedere, ascoltare…, ma anche “fare esperienza”, avere un ruolo più attivo, ed essere avvolti da quanto c’è e da quanto si può fare nel territorio. Viverne le storie, non solo sentirsele descrivere. Entrare nelle storie e nei racconti del luogo. Non so se in poche righe sono riuscito a esprimere il mio pensiero, ci provo allora con la definizione che secondo me esprime bene cosa devono essere le guide di oggi “Narratori di Luoghi”. Molte guide lo sono già, non tutte però.

Arcaro ha postato un breve commento a questa mia riflessione: “Sono totalmente d’accordo, ha scritto, Per me raccontare la mia regione (la Valle d’Aosta) non significa solo mostrarne le bellezze naturalistiche e le straordinarie testimonianze artistiche del passato, significa anche parlare del suo presente, dell’economia, della società, del dialetto, della cucina, ecc. Avvicinare i visitatori al genius loci delle località che sta scoprendo, questo è un mio obiettivo. E’ una forma di accoglienza. E la può fornire solo chi vive in un determinato luogo.

Più di recente il settimanale Echo Touristique ha a dedicato al tema della guide turistiche  un articolo nel quale si delinea per la guida turistica il ruolo di un direttore d’orchestra che non deve lasciare niente al caso, e per il quale occorrono senso di organizzazione e piacere di fare degli incontri. Nell’articolo si descrive la polemica che c’è (anche in Francia) tra guide autorizzate e guide“false”, che non hanno competenze né autorizzazioni. Si sostiene che una guida deve essere colta, deve saper parlare in pubblico e deve saper risolvere problemi che sorgono all’ultimo minuto. E per il futuro si dice che niente potrà sostituire le guide, né audioguide né internet, se le guide sapranno adattarsi al territorio, alla clientela e alla congiuntura economica.

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