L’avvento dell’economia dell’esperienza
Nei paesi occidentali che hanno già da alcuni decenni assistito ad un forte sviluppo del settore turistico trainato dal progresso economico, le vacanze – anche quelle all’estero – tendono sempre più a essere percepite come un diritto di tutti piuttosto che un privilegio di pochi: con l’aumento del livello di benessere e con una sempre maggiore familiarità dei consumatori con l’attività turistica, il turismo appartiene alla sfera dei beni necessari, non più a quelli di lusso.
E’ particolarmente significativo che le ricerche svolte nell’indagine turistica periodica Eurobarometro mostrino come la percentuale di persone che ritengono che “il tempo libero ed i mezzi per sfruttarlo al meglio siano una delle necessità assolute per vivere bene” sia passata dal 40% del 1990 all’attuale 84%. Nei paesi occidentali, il benessere economico diffuso fa sì che l’interesse dei consumatori non sia tanto più rivolto ai beni, dei quali ormai tutti hanno ampia disponibilità, ma sia principalmente teso a ricercare le esperienze che hanno una maggior corrispondenza alle proprie aspirazione individuali. Le vacanze ricadono appieno nella categoria di esperienze maggiormente capaci di rispondere alle aspettative di autorealizzazione soggettive che nell’attuale società rappresentano i bisogni fondamentali: le previsioni WTO affermano che entro il 2020 i consumatori trascorreranno fino a 4 periodi di vacanza l’anno. (…)
Il turista diviene un consumatore sempre più eclettico, e nelle sue numerose vacanza cerca ogni volta di rispondere a bisogni emozionali diversi, muovendosi rapidamente, nel corso di un arco temporale molto ristretto, tra tipologie di vacanze estremamente diverse e, apparentemente, contrapposte.
Tale tendenza richiede all’offerta turistica che voglia puntare sulla fedeltà della clientela la capacità di rinnovarsi continuamente, sviluppando un portfolio di offerte “special interest”, tagliate sui bisogni di un consumatore che cerca in ogni periodo di vacanze di provare un’esperienza turistica differente.
In questo nuovo scenario si configura che:
- le vacanze considerate “di lusso” non equivalgono automaticamente alle più costose: si va facendo strada un nuovo concetto di lusso, più fluido e meno elitario, in base al quale il “lusso” sta nell’autenticità e nella opportunità di esperienze assolutamente personali: il lusso non è più soltanto e univocamente scegliere una determinata destinazione o un hotel cinque stelle , quanto dedicarsi ad una passione o di concedersi del tempo per dedicarsi ad un’attività turistica secondo un ritmo personale.
- Aumenta il desiderio di autenticità: gia à adesso le generazioni più giovani amano trascorrere vacanze nuove, vivendo esperienze che favoriscono un contatto diretto con le situazioni reali delle località visitate. Nel futuro, anche per l’esigenze di rispondere alla sfide della globalizzazione, si svilupperanno esponenzialmente vacanze di tipo culturale centrate sull’incontro con la realtà locale,.
- Il ruolo sempre più importante svolto dal desiderio di conoscere e di provare sensazioni e atmosfere vere continuerà a favorire lo sviluppo di short break nelle città d’arte, coerentemente con l’esigenza di poter sperimentare situazioni diverse per potere arricchire il proprio bagaglio esperenziale.
- Con l’aumento progressivo del livello di reddito, viene maggiormente ad evidenziarsi il ruolo del tempo libero come risorsa scarsa per eccellenza: il livello di benessere di una persona dipenderà più dall’utilizzo del tempo libero che da quello del denaro o dei beni. Nelle vacanze ciò significa un maggiore importanza al risparmio di tempo, … per l’informazione, la prenotazione, i transfer, gli spostamenti… Saranno avvantaggiate quelle forme di distribuzione che permetteranno al turista di risparmiare tempo prima e durante la vacanza. Inoltre si verificherà una progressiva integrazione tra il turismo d’affari e quello leisure, e per le destinazioni e per l’offerta sarà sempre più importante prevedere opportunità che consentano, a chi si muove per lavoro, di risparmiare i tempi di spostamento unendo agli impegni professionali altre tipologie di attività turistica (famiglia, sport, cultura…).
(tratto da IL MONDO DEL TURISMO NEL 2020, ricerca della Future Foundtion, svolta per conto di Cendant Travel Distribution Services, Autunno 2005)