I Sistemi Turistici Locali come opportunità di crescita economica del territorio

Pubblico la sintesi della Tesi di Laurea di Marta Chessa che afronta il tema STL in particolare nell’ottica della Regione Lazio

“L’obiettivo di questo lavoro è di evidenziare come i sistemi turistici locali possano essere un’opportunità di crescita sia per l’economia che per l’occupazione italiana.

Il settore del turismo è uno dei settori trainanti dell’economia globale. La stessa Europa è la prima destinazione turistica mondiale per via del suo grande patrimonio culturale, storico ed artistico ma anche per l’offerta diversificata delle attrazioni, la qualità delle infrastrutture ricettive e dei servizi di trasporto. Il turismo costituisci più del 10% del PIL e fornisce il 12% circa dell’occupazione totale.

Dal 2008 ha preso piede una crisi a livello mondiale, che si sta protraendo ben oltre quel che si era previsto. Tale crisi in Italia ha portato il PIL ed il tasso di occupazione a scendere sensibilmente, per poi stabilizzarsi su una lieve diminuzione per tutto il 2010. Proprio il tasso di occupazione nel quarto trimestre del 2011 si è attestato al 56,9%, mentre quello di disoccupazione è passato al 9,7%, aumentando dell’1,9% in rapporto all’anno precedente, nonché il punto più alto dal 2001. Inoltre bisogna sottolineare che il tasso di disoccupazione reale potrebbe risultare superiore poiché ai quasi 2,1 milioni di disoccupati bisogna aggiungere 250.000 lavoratori in cassa d’integrazione.

Oltre alla crisi esiste un problema dell’utilizzo delle risorse turistiche, naturali, culturali ed organizzative. Sicuramente i prodotti delle ‘marche’ nazionali e delle ‘marche’ locali possono essere venduti meglio, con effetti benefici sulle attività, le popolazioni locali e le professioni turistiche.

Questa ricerca vuole essere dunque una riflessione su quello che potrebbe essere un modo per crescere sotto il profilo dell’economia e dell’occupazione, attraverso il potenziamento dell’industria turistica. Nel perseguire l’obiettivo citato, si esporranno in questo contesto le strategie che si stanno attuando nel settore turistico a livello mondiale e regionale ma soprattutto nella realtà laziale.

E’ opinione ormai comune che il turismo consumi il territorio in quanto il turista crea degli impatti negativi che si ripercuotono sull’ambiente, l’economia locale e la popolazione locale, portandoli come ultima fase ad un inesorabile degrado. Per evitare che tutto ciò accada e che quindi si possa continuare ad usufruire del potenziale attrattivo della destinazione turistica in questione, la sostenibilità al giorno d’oggi deve essere il punto di riferimento per quanto riguarda l’industria turistica. Il concetto di sostenibilità implica la necessità di determinare un equilibrio tra consumo, crescita e sviluppo, per assicurare alle generazioni future l’utilizzo delle attrazioni presenti. Essa deve essere perseguibile sia da parte della domanda attraverso un comportamento eco-sostenibile, sia da parte dell’offerta praticando un’economia ecologica e creando imprese sostenibili come l’albergo diffuso. Infatti coloro che si recano nell’albergo diffuso sono ospitati secondo i principi dell’autenticità, dell’esperienza, della relazionalità e dello sviluppo locale. L’albergo diffuso si pone come modello sostenibile per eccellenza in quanto viene costituito in edifici chiusi e non più utilizzati per valorizzare borghi e paesi con centri storici d’interesse artistico o architettonico, in modo di evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni, spesso invasive per l’ambiente.

Sicuramente un modo per proseguire in questo senso è l’istituzione di sistemi turistici locali, regolamentati dall’articolo 5 della legge di riforma 135/2001 in materia turistica. Per sistema turistico locale s’intende un insieme complesso di prodotti, servizi ed esperienza, che diventano sistema quando esiste la capacità di collaborazione tra i diversi attori pubblici e privati locali. In questo modo si riconosce alla regione il ruolo di primo attore dello sviluppo locale, facendo diventare il territorio il protagonista vero del turismo. Infatti dopo l’istituzione di tale legge quadro proprio la regione deve istituire i STL e deve regolamentare il settore turistico. Nel Lazio, con la L.R. n13 del 6 Agosto 2007, è stato riformato completamente l’assetto istituzionale regionale in materia turistica. Con tale legge è stato dato il compito alla regione di programmare, promuovere il settore turistico regionale, riconoscere e finanziare i STL. Alle Province è stato dato il compito di svolgere le funzioni precedentemente attribuite alle Aziende di Promozione Turistica, il coordinamento degli uffici d’Informazione e Accoglienza Turistica. Ai comuni sono state affidate le funzioni di autorizzazione delle strutture ricettive, compiti amministrativi in materia di concessione di dominio marittimo e tutte le attività promozionali di livello comunale. L’approccio dei sistemi turistici locali permette la proposta di un’industria dell’ospitalità diversa. Proprio il turismo sostenibile ha come mission di supportare le comunità locali affinchè esse diventino protagoniste del business turistico. In Italia ormai sono stati costituiti STL quasi ovunque, tranne nelle Province autonome, in Piemonte, in Toscana e in Sicilia, sebbene a volte non siano chiamati STL come le Unioni emiliano-romagnole o i Consorzi turistici del Friuli Venezia Giulia o a volte perdano caratteri fondamentali, come la territorialità. La costituzione degli stessi è avvenuta dopo una prima fase di contrasto.

In merito ai STL laziali si è a buon punto con la ricezione della normativa. Si tratta di sei STL in corso di avviamento o che sono già stati avviati. Per ognuno di essi ci sono ancora molte azioni a livello di valorizzazione e ampliamento da portare avanti. Nonostante questo bisogna sottolineare come i STL stiano diventando la punta di diamante dell’offerta turistica laziale. I sistemi turistici locali laziali sono: l’area Reatina o via del Sale, si tratta della via Salaria che ricalca il percorso più antico fatto dai pastori sabini verso l’Adriatico ed il Tirreno per lo spostamento del gregge o l’approvvigionamento del sale; le mura poligonali del Frusinate, esempio di continuità storica, essendo state attribuite ora ai Ciclopi, ora ai Pelasgi ed utilizzate nella maggior parte dei casi in età romana e medioevale con qualche adattamento o ampliamento; l’Area di Vulci, grandissima città etrusca da cui sono stati tratti: il sistema museale di Bolsena, con itinerari archeologici dell’antica Etruria, alcuni musei statali e le necropoli di Cerveteri e Tarquinia; l’Area di Fossanova che è situata nel borgo omonimo nel comune di Priverno ed è considerata il modello originario dell’architettura gotico-cistercense in Italia; l’ Area di Tivoli o Polo Tiburtino che comprende Villa Adriana, Villa d’Este, il parco di villa Gregoriana ed il tempio di Ercole Vincitore; infine il STL delle città del golfo e le isole Pontine, situato tra Latina, Frosinone e la Regione Campania e basate sui prodotti terme, mare, natura, arte e cultura ed enogastronomico. Tali STL si uniscono alla già ricca offerta della regione, in modo da decentrare i flussi turistici del magnete Roma, diversificando l’offerta e affermando la ‘marca Lazio’.

Nel Polo turistico Tiburtino i siti saranno accessibili attraverso un biglietto unico, avranno un sito internet dedicato, vi saranno visite guidate unitarie, mostre, spettacoli e convegni per promuovere i luoghi, tutto coadiuvato da un servizio di trasporti di collegamento tra i siti. In particolare gli attori locali del polo turistico delle ville tiburtine si stanno impegnando molto nell’evoluzione da polo a sistema turistico locale cercando di amplificare l’offerta già esistente con quella di un turismo termale grazie alla scoperta delle terme albule ma anche investendo nel settore con i cosiddetti servizi aggiuntivi quali ristoranti, bookstore ecc.. dato che il patrimonio culturale è destinato a studiosi ma anche a tutti gli altri cittadini; tutto questo al fine di rafforzare l’economia turistica locale e aumentare il turismo e l’occupazione della città.

Riguardo all’occupazione si è già accennato a come questo sia un periodo difficile sotto questo punto di vista ed oltretutto ciò si riversa in tutti i settori lavorativi, traducendosi con meno assunzioni e molti licenziamenti nella maggior parte dei casi per via delle onerose spese e tasse cui far fronte da parte delle imprese con entrate economiche differenti da quelle degli anni precedenti. Proprio per questo i sistemi turistici locali possono rappresentare degli strumenti per cercare di innalzare i livelli di occupazione delle località in questione, e quindi abbassare il tasso di disoccupazione, grazie al fatto che coinvolgono nel loro operato molti attori. Infatti accanto alle figure professionali di carattere tradizionale come ad esempio quelle legate al settore dell’accoglienza o dell’intrattenimento turistico, si affiancano delle professionalità del tutto nuove quale ad esempio il progettista e gestore dei sistemi turistici locali ovvero un analista e programmatore delle comunità locali. Inoltre i STL possono far aumentare le entrate economiche di tutto il territorio circostante grazie alla loro stretta relazione con altri settori quali quelli della ristorazione, dell’immobiliare, dell’arredamento, del commercio, dei trasporti e via discorrendo.

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