2020 anno del turismo Italia-Cina, cosa abbiamo perso?

2020, anno del turismo Italia-Cina. Cosa abbiamo perso?

L’Italia e la Cina avevano raggiunto una buona intesa culturale e turistica, prima del COVID. E ora? Il professor Giancarlo Dall’Ara inquadra la situazione.

In Cina ci sono borghi europei che hanno bucato lo schermo proprio grazie a proposte uniche. Mi limito a citare il paesino bulgaro di Momchilovtsi, un villaggio di appena 1.200 abitanti famoso in Cina per un particolare tipo di yogurt che renderebbe più longevi. Il nome del borgo grazie a questo è diventato un marchio! Molto interessante è anche il caso di Kidlington, un villaggio nell’Oxfordshire diventato meta turistica senza avere nessun grande attrattore e senza campagne di comunicazione, ma semplicemente proponendo il vero stile di vita di un borgo inglese: una proposta autentica e non turisticizzata. Così Moulins in Francia, e da noi, in qualche misura, Civita di Bagnoregio, o per alcuni versi le Cinque Terre.

Relativamente al tema social media, in Italia da qualche tempo l’attenzione è tutta incentrata su WeChat, che per anni è stato leader. Può essere importante però sapere che in Cina i social media interessanti, tra i quali scegliere, sono almeno una dozzina, e WeChat pur essendo ancora leader in termini di utilizzo (1 miliardo di utilizzatori) non lo è più in termini di innovazione. Si pensi ad esempio al fenomeno TikTok/Douyin e alla galassia dei social cinesi che hanno funzioni simili. WeChat resta importante, ma posizionarsi sui social meno affollati dai concorrenti potrebbe essere vincente.

Articolo integrale qui

https://www.informazionesenzafiltro.it/2020-anno-del-turismo-italia-cina-cosa-abbiamo-perso/

GDA Giancarlo Dall'Ara Consulenze e progetti di marketing
Palazzo Maffei - 47866 Sant'Agata Feltria (RN)
tel. 0541 929777, fax 0541 929744 e-mail: giancarlo.dallara@gmail.com
Cookie Policy