Turismo cinese: dati e visti

Su L’Espresso del 30 luglio 2015 un lungo articolo ,”Alla ricerca del turista perduto”, fa il punto sul turismo in Italia. L’articolo merita di essere letto, ma contiene una dichiarazione a dir poco sorprendente.

Una delle tesi dell’articolo è che il futuro del turismo venga da Oriente, dalla Cina in particolare. La Francia si muove bene con una politica dei visti adeguata e con collegamenti aerei diretti. L’Italia no.

E fin qui non si può che concordare. Ma i dati non tornano. Si legge infatti che in Francia arrivino 1.800 mila cinesi (corretto!), mentre in Italia solo 300 mila (sic!).

Per intenderci se il dato di 300 mila arrivi dalla Cina fosse esatto, ci troveremmo di fronte all’assurdità di vedere arrivare un numero inferiore di cinesi rispetto ai visti che l’Italia consegna ai turisti cinesi (oltre 400 mila).

Ovviamente le cose non stanno così.

In Italia arrivano pochi cinesi rispetto alle potenzialità e le responsabilità sono in gran parte delle Istituzioni italiane (in Cina e in Italia) per quanto attiene la burocrazia dei visti (lenta, per non dire altro), e le attività di promozione sbagliate. A queste responsabilità si aggiungono quelle del sistema turistico e di offerta del nostro Paese, ma – fortunatamente – l’interesse verso il nostro Paese è assai più elevato di quanto non si ritenga e gli arrivi cinesi sono di gran  lunga superiori a questi riportati dall’Espresso. I cinesi, pur di venire in Italia, prendono voli anche non diretti e i visti li chiedono anche ad altri Paesi.

Se siete interessati al tema “dati del turismo cinese” e “politica dei visti”, questo è il sito giusto per saperne di più.

 

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